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LA STORIA

Apice e' un caratteristico borgo posto su uno sperone collinare dove il fiume Calore, ad un altitudine variabile dai 167 ai 632 metri sul livello del mare.
Oggi e completamente spopolata e si può benissimo chiamarla una Bomboniera al CENTRO DI UN TERRITORIO MERAVIGLIOSO...
I fenomeni sismici verificatesi negli anni 1456-1930-1962-1980 hanno determinato negli anni 80 il trasferimento dell'intera popolazione nella pianura sovrastante, il Nuovo Centro.
Lo sguardo spazia sulle pianure sottostanti fino a raggiungere i colli dell'Ettore, Il suo nome "Apice" può' derivare dalla presenza,in loco,di Marco Apicio il quale fu incaricato dal Senato Romano di ricompensare, su fondi pubblici, alcuni legionari e di ripartire ai coloni alcune terre del Sannio.
L'antico nome, infatti, era Apicium e la presenza oggi di una contrada denominata S.Giovanni a Marcopio, sembra confermare la diretta derivazione dal famoso Marco Apicio.
La veridicità dell'ipotesi è giustificata anche da altre vicende. A pochi chilometri da Apice, ad esempio, è possibile scorgere i resti della via Appia e del ponte Appiano ( detto PONTE ROTTO), a testimonianza del fatto che una colonia romana fu sicuramente impegnata nella costruzione di detta opera, e che gli operai si raccolsero nella nostra terra e fondarono un villaggio.
Va' inoltre ricordato che durante le guerre tra i romani e i liguri duro' 88 anni nel 180 a.c., battuti questi, i romani li deportarono proprio in queste zone oltre che nella pianura Padana.
Altra ipotesi sulla provenienza del nome Apice, potrebbe essere quella derivante dalla coltivazione della vigna che in epoca romana veniva chiamata Apicea o apiana, ossia preferita dalle Api perché' dal gusto dolciastro e quindi molto ricercata in epoca romana.
Tutt'oggi ad Apce e dintorni si produce Vino, Olio, Ortaggi e salumi tra i migliori della regione.
Altra cosa che c'è da visitare ad Apice:
San Francesco d'Assisi
Nel 1222 S. francesco d'Assisi vi fondo' un convento andato poi distrutto nel 1546 oggi si possono ammirare solo le rovine.
Si ha memoria di un miracolo di San francesco avvenuto ad Apice, si narra che il santo avendo sete sollevo' un sasso da dove sgorgò acqua limpida con la quale il santo pote' dissetarsi.
Tutt'oggi gli abitanti di Apice tornano sul luogo ad contemplare il sasso dove avvenne il miracolo. Da Visitare Il Convento di Sant'Antonio di Padova e La Grotta di San Francesco.
Lo stemma della città' e l'epoca Sveva:
Lo stemma della città' ci riporta direttamente all'epoca Sveva, al tempo di Federico II tutte le città' dell'impero avevano lo stesso motivo "le tre colline" con particolari ,nel caso di Apice 6 piccole fiamme, per distinguerla dalle altre il quale significato, a tutt'oggi rimane un mistero.
Le tre colline rappresentavano L'Impero degli hohestaufen di Svevia come.
Lo scenario delle tre colline ricorre perfettamente nel paesaggio
del castello di Staufen (1050) nella valle di Swabian (Svevia) costruito dal Federico.
In epoca sveva Apice divenne feudo del conte Rahone della potentissima famiglia d'Aquino attraverso il matrimonio tenutosi al castello di Apice nel 1257 tra Stefania d'Aquino, figlia di Landolfo di Andrea d'Aquino e Giovanni da Baluano signore di Rivello.
Il centro storico:
il vecchio caratteristico centro cosi' come e' oggi risale al periodo medioevale , presenta un caratteristico fenomeno d'insediamento
urbanistico sulla direttrice del castello.
Il castello:
Il castello di periodo normanno fu' costruito nel VIII secolo oggi e' adibito a museo civico e biblioteca comunale.
la maestosità' e l'imponenza restano intatte tutt'oggi e il fascino che suscita deriva appunto dalla sua grande mole.
La sua posizione e' di vedetta sulla valle sottostante, luogo inaccessibile per naturale difesa.
e' strutturato su 4 piani i torrioni le 90 stanze tutte funzionali gli ampi saloni i locali di servizio e la cappella gentilizia ne fanno uno dei più' interessanti e ben conservati della regione Campania.
Nel castello di Apice sicuramente ha pernottato Re Manfredi figlio di Federico II e di Bianca Lancia fino al giorno prima della sua sconfitta e morte nella battaglia di Benevento nel 1266 contro Carlo d'Anjou.
Il solo pensare che in questo castello alloggio' re Manfredi lo rende ancor più' affascinante e le sensazioni che si provano dopo aver visitato la città sono indescrivibili.